Un quadro di Mediolanum come non l’avete mai visto, da apprezzare semplicemente sfogliando le pagine di questa guida archeologica dal ricchissimo apparato illustrativo, oppure intraprendendo un itinerario alla scoperta delle vestigia disperse nel tessuto urbano moderno.
“Milano archeologia. I luoghi di Milano antica” presenta i 18 complessi monumentali più significativi della città romana e paleocristiana, ripercorrendone la storia e le principali tappe dello sviluppo urbano: la monumentalizzazione dell’età tardorepubblicana (I sec. a.C.), quando gli abitanti di Mediolanum diventano cittadini romani, l’età imperiale (I-III sec. d.C.), la prestigiosa elezione a sede dell’imperatore (286-402 d.C.), la connotazione cristiana impressa dal vescovo Ambrogio e incrementata dai suoi successori (IV-VI sec. d.C.).
Il quadro si compone di edifici pubblici, privati e religiosi: la cinta muraria tardorepubblicana, ampliata e potenziata in età imperiale, il foro, centro della vita politica, gli edifici per spettacolo quali teatro, anfiteatro e circo, le terme, i magazzini, il palazzo imperiale, le lussuose residenze private, il complesso episcopale nell’area dell’attuale Duomo, le basiliche paleocristiane con le necropoli annesse.
Di ogni complesso monumentale sono illustrati sia i resti visibili, fornendo le necessarie informazioni per la fruizione turistica, sia i resti conservati in aree non accessibili, ma ben documentati in fase di indagine: punti di forza di questo agile volume sono il rigore scientifico e l’aggiornamento dei dati forniti sulla base delle più recenti ricerche archeologiche.
La guida, prodotta da Edizioni Et nell’ottobre 2015, è stata realizzata grazie alla sinergia fra Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Regione Lombardia, Comune di Milano (Civico Museo Archeologico), Arcidiocesi di Milano, Basilica di Sant’Eustorgio, Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano e Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM con il cofinanziamento di Fondazione Cariplo.
L’apparato fotografico si avvale degli scatti dei migliori fotografi milanesi, appartenenti in buona parte agli archivi della Soprintendenza e del Museo, mentre le mappe si basano sulla cartografia gentilmente concessa dal Touring Club Italiano.