Il circo

Tra il palatium di Massimiano e le nuove mura, fu innalzato il circo, edificio per spettacoli lungo 470 metri e largo 85. Collegato alla residenza dell’imperatore, esso era il luogo privilegiato della manifestazione della sua persona ai sudditi.

Il circo romano era utilizzato per gare sportive, principalmente per le corse di carri, ma anche più raramente per giochi gladiatori. Gli atleti (aurighi) correvano attorno alla spina, un lungo basamento decorato da statue, fontane, edicole o colonne, alle cui estremità erano due elementi circolari dette metae. La gara cominciava dai cancelli (carceres) di partenza, posti sul lato breve rettilineo.

Nel caso milanese tali cancelli si trovavano nelle vicinanze di corso Magenta, come testimonia la presenza all’interno del Civico Museo Archeologico di una delle due torri poste ai margini.

Una struttura con abside, in parte messa in luce nei pressi della curva in corrispondenza dello spazio tra il lato occidentale dell’edificio e le mura urbiche, può essere ragionevolmente interpretata come tribuna per i giudici o punto di osservazione privilegiato per l’imperatore. Mancava, invece, nel monumento milanese, forse per motivi difensivi, la porta trionfale, luogo da cui uscivano i vincitori collocato generalmente al centro della curva.

Altri tratti delle poderose murature del Circo (muri perimetrali e strutture di sostegno delle gradinate) si conservano nei piani interrati degli edifici moderni compresi tra via Luini, Cappuccio, Vigna, Ansperto, Circo e del Torchio.

Diverse sono anche le fonti antiche che forniscono preziose informazioni sul complesso. Il poeta Ausonio lo ricorda tra i principali edifici milanesi del IV secolo d.C., mentre Claudiano in un suo panegirico rievoca uno spettacolo in onore degli imperatori Onorio e Teodosio. Testimonianze medievali e rinascimentali, infine, menzionano altri edifici che nel nome conservavano la memoria della presenza del circo: le chiese di Santa Maria e Santa Maddalena ad Circulum erano infatti sorte presso il lato curvo dell’edificio e furono distrutte nel 1789. Allo stesso modo oggi la via Circo conserva la memoria del monumento. Le sue strutture dovevano essere ancora agibili agli inizi del VII secolo quando il re Agilulfo associò a sé nel potere il figlio Adaloaldo di fronte all’assemblea del popolo longobardo in armi (604 d.C.). Nei secoli successivi il circo venne progressivamente spogliato e demolito.

Clicca qui per vedere la planimetria del circo con la localizzazione dei resti oggi visibili: in rossola torre di corso Magenta 15, in blu il muro di via Vigna 1 e in verde i resti di via Circo 9-11.

Le testimonianze

  • Corso Magenta 15
  • Via Vigna 1
  • Via Circo 9-11

All’interno del Civico Museo Archeologico (corso Magenta 15), e visibile all’esterno da via Luini, si conserva la torre occidentale dei carceres del circo. Essa, di forma quadrangolare, in epoca medievale fu adattata a campanile della chiesa di San Maurizio, con una serie di modifiche che ne conservarono la struttura originale ed anche alcuni elementi decorativi, come una mensola in marmo bianco e due colonne in cipollino. In quella circostanza la torre fu dotata anche di una loggia colonnata a coronamento della struttura. Le pareti della torre avevano un rivestimento in mattoni disposti a filari rettilinei, mentre le fondazioni furono costruite con corsi abbastanza regolari di ciottoli immersi in abbondante malta. Originariamente la struttura era dotata su tutti e quattro i lati di un’arcata a tutto sesto: le aperture risultavano più imponenti sui lati est ed ovest dove, raggiungendo un’altezza di oltre 8 metri, costituivano un passaggio monumentale dall’area dei carceres alla zona nordoccidentale dell’intero complesso. I varchi settentrionale e meridionale dovevano invece essere alti 5,30 metri e consentivano l’accesso tra l’area settentrionale e le gradinate per gli spettatori. La torre dei carceres era collegata alla torre poligonale della cinta muraria voluta da Massimiano attraverso un muro di collegamento in blocchi di pietra squadrati. Esso era dotato di un camminamento interno a due livelli e probabilmente aveva una funzione di particolare protezione dell’area settentrionale, collegata direttamente al palazzo imperiale. Recentemente restaurata, la torre è oggi visitabile anche al suo interno.

Sito accessibile al pubblico

Indirizzo

 La torre è visibile, all’esterno, in via Luini ed è visitabile all’interno presso il Civico Museo Archeologico in corso Magenta 15.

Orari

Per conoscere gli orari di visita del Civico Museo Archeologico clicca qui.

Un ampio tratto delle strutture perimetrali del circo, lungo circa 30 metri, è ancora visibile all’interno del cortile dell’edificio moderno in via Vigna 1. Esso corrisponde al muro più esterno del lato orientale del monumento, a ridosso dell’area del palazzo imperiale. I resti conservano circa 4 metri dell’alzato dell’ambulacro che correva sotto le gradinate. In particolare si osserva un muro in cui si riconoscono sei arcate a sesto ribassato, ampie 3,25 metri, corrispondenti alle volte che sostenevano la cavea. Sono attualmente ben visibili le prime tre arcate, mentre il resto della struttura è in parte ricoperta dalla vegetazione.

Sito accessibile al pubblico

Indirizzo

 I resti del muro del circo sono visibili nel cortile dell’immobile in via Vigna 1.

Orari

Per l’accesso rivolgersi alla portineria.

Il tratto di curva sudoccidentale, conservato per una lunghezza di circa 10 metri, è ancora visibile nei cortili tra gli stabili di via Circo 9 e 11: in questo punto si univa al lato occidentale delle mura urbiche e pertanto assolveva anche a funzione difensiva. Proprio per questo motivo lo spessore del muro risulta largo il doppio rispetto alle altri parti ritrovate, larghe di norma 1 metro, e nella parte superiore si apriva un corridoio anulare per il camminamento di guardia. Nella parte di alzato conservato, che raggiunge il terzo piano dell’edificio moderno per un’altezza di circa 12 metri, si vedono ancora due nicchie con feritoie che permettevano di controllare l’area esterna alle mura. Nel giardinetto al di fuori dello stabile al civico 11, si possono riconoscere ancora in situ le fondazioni del muro e uno dei pilastri di scarico, posto nella parte mediana dell’ambulacro che correva sotto le gradinate.

Sito visibile

Indirizzo e orari

 I resti delle fondazioni delle murature che sorreggevano le gradinate per gli spettatori del circo sono sempre visibili in un’area archeologica all’aperto, in via Circo 9. La muratura conservata in altezza per 12 metri si trova all’interno del cortile del condominio in via Circo 11 (accessibile su richiesta).

Suggerimenti Bibliografici

Videoclip

Visite virtuali

Via Circo 11

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