Milano Archeologia per Expo 2015

Il progetto

«… Milano è una città utilitaria, demolita e rifatta secondo le necessità del momento, non riuscendo perciò a diventare antica.»

Guido Piovene, Viaggio in Italia

 

Nonostante la propensione milanese a non preservare i segni del proprio passato, Milano possiede un consistente patrimonio archeologico, costituito da decine di aree e siti.

A partire dalla fine dell’Ottocento, studi, ricerche e scavi nel cuore di Milano hanno gradualmente portato in luce i resti degli edifici monumentali della città romana, scampati alle spoliazioni e alle continue sovrapposizioni edilizie. Una stagione particolarmente fertile per le scoperte archeologiche a Milano fu l’immediato dopoguerra, quando nei grandi cantieri della ricostruzione si rinvennero, tra gli altri, un’estesa porzione del palazzo imperiale, le terme “Erculee” e il complesso episcopale paleocristiano.

Le soluzioni adottate all’epoca per la musealizzazione dei resti non furono sempre omogenee e dovettero spesso adeguarsi ai ritmi frenetici di una città nel pieno del boom economico.

Solo in pochi casi il rinvenimento archeologico determinò un sostanziale cambio di progetto, finalizzato alla miglior conservazione e fruizione del bene archeologico: emblematico rimane il caso del complesso episcopale paleocristiano, messo in luce durante i lavori per la realizzazione della prima linea della Metropolitana e solo parzialmente valorizzato in un’area archeologica ricavata al di sotto del sagrato del Duomo. In altri casi meno fortunati si cercò un compromesso che, pur preservando il bene dalla demolizione, non impedisse la realizzazione delle opere edilizie in progetto: questo determinò l’inserimento dei beni archeologici in contesti privati o di difficile accessibilità, impedendone di fatto una corretta e adeguata valorizzazione e fruizione.

Da queste premesse è nato il progetto “Milano Archeologia per Expo 2015” con l’intento di garantire la corretta conservazione, valorizzazione e fruizione di questo esteso e disarticolato patrimonio di aree e siti archeologici e di esperire i metodi più efficaci per la loro comunicazione, facendo tesoro delle esperienze condotte, singolarmente o in sinergia, dalle istituzioni preposte a questo compito.

Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Regione Lombardia, Comune di Milano e Curia Arcivescovile, condividendo l’obiettivo di mettere in rete tutti i siti e le aree archeologiche della città, quali punti qualificanti nella costruzione di un “parco archeologico urbano”, nel 2012 hanno condiviso la costruzione del progetto “Milano Archeologia per Expo 2015. Verso una valorizzazione del patrimonio archeologico milanese”.

Al primo nucleo di enti pubblici si è quindi aggiunta la collaborazione di tre atenei milanesi, Politecnico, Università Cattolica del Sacro Cuore e Università degli Studi, che da tempo conducono progetti di ricerca sull’antica Mediolanum. Un gruppo di lavoro, cui hanno partecipato tutti i soggetti sopra citati, ha quindi elaborato un progetto che prevedeva innanzitutto una mappatura esaustiva dello stato di conservazione e del grado di fruibilità dei siti archeologici, conoscenza imprescindibile per ogni attività futura di valorizzazione del patrimonio e in particolare per:

– sviluppare processi di conoscenza e di manutenzione programmata delle realtà archeologiche urbane tramite azioni mirate di conservazione e manutenzione;

– sviluppare un sistema di valorizzazione complessivo delle permanenze della Milano romana e paleocristiana mediante attività e strumenti di promozione e comunicazione dei siti all’interno di un sistema a rete.

Il progetto, sostenuto da Regione Lombardia e presentato dalla Parrocchia di Sant’Eustorgio in partenariato con tutti gli enti sopra citati, ha quindi ottenuto nel 2012 il contributo di Fondazione Cariplo, rendendo possibile il coinvolgimento delle Università che hanno così potuto supportare il lavoro di cinque giovani ricercatori per le attività di ispezione e documentazione previste dal progetto. La loro selezione è stata effettuata all’interno dei Dipartimenti DAStU e ABC del Politecnico, dal Dipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell’Arte (sezione Archeologia) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, garantendo la presenza di diverse competenze e approcci alla tematica della valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico.

Il progetto “Milano Archeologia” è giunto a conclusione nel dicembre 2014 e ha avuto naturale proseguimento in un nuovo progetto di ricerca, Mediolanum MMXV finanziato da Regione Lombardia, grazie al quale sei ricercatori dei tre atenei sopra citati, a cui si è aggiunta la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, stanno sviluppando alcune delle azioni di valorizzazione evidenziate come prioritarie dal progetto precedente (produzione di materiale digitale per visite virtuali a siti non accessibili, costruzione di un sito web, redazione di manuali per la manutenzione programmata dei resti archeologici, predisposizione di materiale divulgativo, etc).

Molto resta ancora da fare per la costruzione di un percorso archeologico unitario e per la realizzazione di un vero e proprio parco archeologico urbano a rete, così come prefigurato nelle «Linee guida per la costituzione e valorizzazione dei parchi archeologici» elaborate nel 2012 da un gruppo di lavoro del MiBACT, a cui parteciparono esperti in rappresentanza di Regioni, Enti locali e Università. La scelta del Ministero di considerare la tematica della valorizzazione nella sua accezione più ampia e di allargare la partecipazione a tutte le realtà a vario titolo coinvolte nei processi di conoscenza e gestione del patrimonio archeologico è stato il presupposto che ha portato alla costruzione del progetto Milano Archeologia. Solo una partecipazione ampia su un progetto condiviso può produrre risultati duraturi per i processi di valorizzazione del patrimonio culturale, intessendo una stretta relazione con il contesto sociale e territoriale in cui è inserito.

Anna Maria Fedeli

 

 

 


 

Il gruppo di lavoro

 

«Pure Milano è bella. Chi la percorre con amore, vede come persistono nonostante le offese i suoi motivi antichi.»

Guido Piovene, Viaggio in Italia

Il gruppo di lavoro del progetto Milano Archeologia è composto da numerosi elementi che a diverso titolo hanno contribuito alla sua costruzione e realizzazione.

 

Vi sono i rappresentanti delle istituzioni, che fin dall’inizio hanno coordinato le diverse azioni del progetto:

  • Parrocchia di Sant’Eustorgio (capofila del progetto): don Giorgio Riva, Luciano Formica, Maria Cristina Sironi;
  • Soprintendenza Archeologia della Lombardia: Filippo Maria Gambari, Anna Maria Fedeli;
  • Regione Lombardia: Giuseppe Costa, Monica Abbiati, Jacopo Mele;
  • Comune di Milano, Civico Museo Archeologico: Claudio Salsi, Donatella Caporusso, Anna Provenzali;
  • Curia Arcivescovile di Milano, Ufficio Beni Culturali: Carlo Capponi.

 

Ad essi si sono affiancati, fin dalle fasi iniziali, docenti, ricercatori e collaboratori delle Università milanesi a cui è stata affidata la fase esecutiva del progetto.

 

Politecnico di Milano

Docenti: Susanna Bortolotto e Paolo Gasparoli

Assegnisti: Chiara Livraghi, Fabiana Pianezze e Matteo Scaltritti,

con la collaborazione di Elisabetta Ciocchini, Andrea Garzulino, Anna Ronchi, Raffaella Simonelli, Giulia Totaro e Fabio Zangheri

 

Università Cattolica del Sacro Cuore

Docenti: Silvia Lusuardi Siena, Marco Sannazaro e Furio Sacchi

Assegnista: Chiara Baratto

con la collaborazione di Filippo Airoldi, Francesca Bonzano, Elisa Grassi, Paola Greppi, Federica Matteoni, Elisabetta Neri ed Elena Spalla

 

Università degli Studi di Milano

Docente: Fabrizio Slavazzi

Assegnista: Daniela Massara

 

L’attività di ricerca delle Università è stata affiancata dall’intervento di due professionisti, Michela Ruffa e Stefano Podestà, a cui è stato affidato rispettivamente il compito di sistematizzare i dati archeologici secondo gli standard catalografici dell’Istituto Centrale Catalogazione e Documentazione (ICCD) e di effettuare la verifica del rischio sismico LV1 sulle strutture archeologiche conservate in elevato.

 

Un ringraziamento particolare a don Giorgio Riva, parroco della basilica di Sant’Eustorgio, che insieme alla sua comunità parrocchiale si è assunto il gravoso onere di essere “capofila” di questa complessa macchina.

Con lui, che fin dall’inizio ha compreso e sostenuto l’importanza dell’iniziativa, ringraziamo anche gli altri “custodi” delle basiliche paleocristiane milanesi: don Augusto Casolo, don Giambattista Milani, don Claudio Nora, mons. Biagio Pizzi e mons. Gianni Zappa che hanno supportato e facilitato le verifiche sul campo presso le rispettive basiliche.

 

Una sentita gratitudine anche agli amministratori e al personale tecnico e di custodia degli immobili privati in cui sono conservati i resti archeologici interessati dalle indagini.

 

Un ringraziamento, infine, va rivolto al Touring Club Italiano e in particolare ai volontari di “Aperti per Voi” e ai loro coordinatori, Gianmario Maggi e Cristina Molinari. Da dieci anni accolgono i visitatori di alcuni siti e aree archeologiche milanesi: il Parco dell’Anfiteatro Romano, il Mausoleo imperiale (San Vittore al Corpo), l’area archeologica presso la basilica di San Nazaro e la cripta di San Giovanni in Conca.

 

 

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