Milano Archeologia per Expo 2015

Il progetto “Milano Archeologia per Expo 2015. Verso una valorizzazione del patrimonio archeologico della città di Milano“, condotto grazie a un finanziamento di Fondazione Cariplo sul Bando 2012 “Diffondere Metodologie Innovative per la conservazione programmata del patrimonio storico-architettonico”, è stato promosso nel gennaio 2013 da diversi enti locali territoriali (Regione Lombardia, Comune di Milano, nella figura del Civico Museo Archeologico, Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Milano), con il supporto scientifico del Politecnico di Milano, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università degli Studi di Milano e con il coinvolgimento di tre parrocchie, depositarie di alcune delle più importanti emergenze archeologiche della città (S. Eustorgio, capofila del progetto, S. Lorenzo Maggiore, S. Nazaro Maggiore).

Con il progetto si sono sviluppati processi di conoscenza e di conservazione programmata delle realtà archeologiche urbane di Milano, mediante attività ispettiva e azioni coordinate di analisi, conservazione, diffusione della conoscenza e promozione della fruizione di diversi siti archeologici, connessi in un sistema a rete.

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Mediolanum MMXV

Il progetto “Mediolanum MMXV” è stato avviato a novembre 2014 in continuità con il precedente, con l’obiettivo di ampliare e potenziare le linee di ricerca sul patrimonio archeologico di Milano, grazie all’attivazione di sei assegni di ricerca presso i quattro atenei milanesi vincitori del bando 2014 di Regione Lombardia “Invito a presentare progetti di ricerca applicata per la valorizzazione del patrimonio culturale lombardo, rivolto alle università di Lombardia“: Politecnico di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università degli Studi di Milano e Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM. Partner del progetto sono Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Civico Museo Archeologico e Arcidiocesi di Milano.

L’approfondita conoscenza del patrimonio, raggiunta con l’attività di ispezione archeologica, tecnologica e strutturale dei siti, ha permesso di intraprendere, da un lato, analisi specifiche o ricerche di sintesi su tematiche archeologiche trasversali e diffusione della conoscenza attraverso la messa a punto di un piano di comunicazione integrata multilivello, in cui rientra la produzione di materiale divulgativo; dall’altro azioni mirate per approfondire gli aspetti legati alla conservazione, al restauro e all’accessibilità dei siti, con la redazione di piani d’intervento e linee guida per la fruizione e l’elaborazione di rilievi e restituzioni grafiche che permettano la fruizione virtuale dei siti non accessibili.